Ruolo sociosessuale
e nella paura dei recettori degli estrogeni
DIANE RICHMOND & GIOVANNI ROSSI
NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 27
aprile 2019.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
L’affascinante intreccio
evoluzionistico tra processi che assicurano la sopravvivenza dell’individuo,
come sottrarsi a una minaccia e aggredire una preda, e processi che scongiurano
l’estinzione della specie, quali quelli connessi con la riproduzione, ha avuto
uno sviluppo nel cervello umano tale da produrre effetti culturali e comportamentali
ben noti, ma le cui basi molecolari sono ancora in massima parte sconosciute. Si
incontrano nella vita quotidiana e nelle trame narrative, teatrali e
cinematografiche, oltre che nelle anamnesi cliniche, episodi in cui si fa
ricorso all’alimentazione o all’attività sessuale per ridurre l’ansia, quelli
in cui l’innamoramento fa cessare l’appetito, le circostanze in cui la
soddisfazione sessuale fa scomparire l’aggressività e la paura, e così via.
Questi rapporti sono noti da lungo tempo e nello scorso secolo, quando l’interpretazione
fisiologica prevalente era focalizzata sull’antagonismo
ortosimpatico-parasimpatico, sono state sviluppate tecniche psicoterapeutiche
volte a sfruttare queste associazioni. Negli ultimi decenni, si è andato
delineando un complesso quadro di rapporti fra sistemi neuronici e sistemi
molecolari endocrini e neurotrasmissivi, che appare come un mosaico
mancante ancora di parti importanti per la definizione delle precise basi
neurali dei rapporti fra tali funzioni e comportamenti. Un campo di studi che
ha ricevuto nuova attenzione è quello che analizza il ruolo dei recettori degli
ormoni steroidei femminili nel cervello, che sembrano essere implicati nell’adattamento
dell’assetto funzionale cerebrale a condizioni interne e a circostanze
evocatrici esterne.
In particolare, l’attivazione dei recettori estrogenici (ER) è stata
studiata in vari comportamenti sociali di tipo sessuale e nelle reazioni di
paura. Numerose evidenze hanno associato il recettore ERα ai comportamenti
sessuali, e il recettore ERβ alla modulazione delle risposte ansiolitiche.
In particolare, per il comportamento animale, è emersa l’importanza
dell’espressione di questi recettori da parte dei neuroni dell’amigdala centrale e del nucleo ventromediale dell’ipotalamo.
Le Moёne e colleghi hanno
condotto uno studio sui recettori estrogenici in queste due aree cerebrali del
ratto, in rapporto ad una gamma estesa di schemi comportamentali, giungendo a
conclusioni di sicuro interesse.
(Le Moёne O., et al.
Estrogen receptors α and β
in the central amygdala and the ventromedial nucleus of the hypothalamus: Sociosexual
behaviors, fear and arousal in female rats during emotionally challenging
events. Behavioural Brain Research 367: 128-142,
2019).
La provenienza degli autori è la seguente: Department of Psychology,
University of Tromsø, Huginbakken, Tromsø (Norvegia); Laboratory of Molecular Neurosurgery,
Department of Neurological Surgery Weill Cornell Medical College, New York, NY (USA);
Laboratory of Behavioral Neuroendocrinology, University of Tsukuba, Tennodai,
Tsukuba (Giappone).
I ricercatori sono riusciti a
silenziare i recettori ER dei neuroni del nucleo centrale dell’amigdala (CeA,
da central amygdala) e del nucleo
ventromediale dell’ipotalamo (VMN, da ventro-medial
nucleus), impiegando shRNA codificati all’interno di un vettore virale
adeno-associato (VVAA) e diretti sia contro gli RNA dei recettori ERα sia
contro gli RNA dei recettori ERβ (o contenenti il controllo della
luciferasi). Le Moёne e colleghi hanno esposto delle femmine di ratto
ovariectomizzate, trattate sequenzialmente con estradiolo benzoato e
progesterone, a cinque stimoli che in precedenza si sono dimostrati in grado di
evocare affetti positivi e negativi.
Gli animali sono stati stabulati in
gruppi di 4 femmine e 3 maschi in un ambiente semi-naturale per vari giorni
prima del trattamento ormonale. In questa fase i ricercatori hanno analizzato
una grande quantità di pattern
comportamentali e hanno realizzato analisi di co-occorrenza al fine di rilevare
modificazioni nella struttura del comportamento dopo l’infusione dei vettori.
Il silenziamento del recettore ERα nei neuroni ipotalamici del VMN ha
turbato la lordosi del comportamento sessuale e ha mostrato alcune proprietà
ansiolitiche in condizioni che evocano ansia, mentre il silenziamento del
recettore ERβ in questo nucleo dell’ipotalamo non ha prodotto alcun
effetto.
I ricercatori hanno poi analizzato
le conseguenze del silenziamento del recettore ERα nei neuroni centrali
dell’aggregato nucleare amigdaloideo (CeA): nessun effetto misurabile è stato
registrato. Invece, il silenziamento del recettore ERβ, in questo
aggregato dell’amigdala, ha portato ad un aumento della valutazione del rischio
da parte degli animali: un comportamento ordinariamente considerato espressione
dello stato funzionale cerebrale dei roditori che corrisponde all’ansia umana.
A tale accresciuta prudenza si associava, coerentemente, un aumento
dell’esplorazione olfattiva dell’ambiente.
Presi insieme, i risultati di questa sperimentazione hanno indotto gli
autori dello studio ad ipotizzare che i recettori ERβ del nucleo centrale
dell’amigdala abbiano un ruolo importante nel ben noto e confermato effetto
ansiolitico degli estrogeni, e partecipino alla modulazione dei livelli di
allerta; mentre i recettori ERα delle cellule nervose del nucleo VMN
dell’ipotalamo abbiano un ruolo nei meccanismi molecolari dell’ansia in
condizioni frustranti o minacciose, come già dimostrato in altri studi.
Gli autori della nota ringraziano
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invitano alla lettura delle numerose recensioni di argomento connesso che appaiono
nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella
pagina “CERCA”).
Diane Richmond & Giovanni Rossi
BM&L-27 aprile 2019
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